Rotondella (MT)

Rotondella è un comune italiano della provincia di Matera in Basilicata.

La città è nota come "il balcone dello Jonio", da cui è possibile ammirare il tratto costiero del golfo di Taranto, che va dalla Puglia alla Calabria.

Il territorio fu abitato sin dal Neolitico, in cui erano presenti villaggi sotto l'influenza delle antiche città di Siris ed Heraclea per la sua strategica posizione geografica. Rotondella viene citato nel 1261 col nome di Rotunda Maris, termine derivato, probabilmente, dalla sua particolare posizione di fronte al mar Jonio. L'attuale agglomerato urbano risale gli inizi del XVI secolo, sotto il dominio di Ferrante Sanseverino, che fece costruire il Palazzo Baronale e il castello, del quale oggi è rimasta solamente la cosiddetta "Torre del Carcere".

Sul finire del XVI secolo, subì l'invasione ottomana, che fece numerosi prigionieri di guerra. 

Nel XVII secolo vi fu un aumento demografico, dovuto all'arrivo di popolazioni limitrofe che sfuggivano alla malaria. Sotto il decennio napoleonico, nel 1806 entrò a far parte del Distretto di Lagonegro, divenendo capoluogo circondario di Rocca Imperiale, Favale, Colobraro e Tursi. In questo periodo, Rotondella subì la piaga del brigantaggio, divenendo oggetto di saccheggi, come nella notte del 30 agosto 1807, quando fu messa a ferro e fuoco dal brigante Nicola Abalsamo, detto "Pagnotta".

Tuttavia né l'eversione della feudalità attuata dai francesi e né la restaurazione borbonica sortirono effetti positivi sulle condizioni del comune e della Basilicata in generale, che non vedeva ancora una quotizzazione delle terre demaniali, oltre ad essere vessata dalla tassa sul macinato. Anche le aspettative che si ebbero con l'unità d'Italia andarono deluse, cosa che generò un forte malcontento popolare che diede vita al cosiddetto brigantaggio postunitario, del quale anche Rotondella fu vittima. In seguito, i cittadini seguirono la sorte dell'emigrazione. Escluso un breve periodo di aumento demografico tra gli anni cinquanta e sessanta, oggi Rotondella, come gran parte dei centri lucani, soffre ancora di un forte e, apparentemente, irreversibile spopolamento.


Fonte: Wikipedia