Bovino

Bovino è un comune italiano di 2 976 abitanti della provincia di Foggia in Puglia.

Storia

Il nome "Bovino" deriva dal latino Vibinum[4], un centro osco-sannitico già sotto il dominio di Roma quando vi si accampò Annibale, nel 217 a.C., prima della battaglia di Canne[5].

«Egli entrò dai dintorni di Arpi nel territorio degli Irpini ... devastando il territorio di Beneventum, la colonia latina all'interno del loro territorio...»[6]

Centro fortificato nell'alto Medioevo, nel 969 fu assediato dal longobardo Pandolfo Testadiferro che lo strappò, così, ai Bizantini con l'aiuto di Ottone I di Sassonia, riportandolo alla sovranità del Ducato di Benevento[7]. Sede vescovile dal 971, fa parte oggi dell'arcidiocesi di Foggia-Bovino

A partire dal XIII secolo la città fu devota alla Vergine, Nostra Signora di Valleverde, apparsa nel 1265 al giovane legnaiolo Niccolò[8], e in suo onore fu costruito un santuario. Durante il brigantaggio risorgimentale Bovino fu occupata dalle bande di Carmine Crocco di Rionero in Vulture, con il supporto del suo luogotenente Giuseppe Schiavone di Sant'Agata di Puglia.[9]

Simboli

Lo stemma e il gonfalone del comune di Bovino sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 22 settembre 2014.[10]

«Stemma di azzurro, al bue rivoltato, d'argento, cornato e unghiato di nero, fermo sulla pianura di verde, con gli arti attraversanti, sormontato dalla Vittoria alata, rivoltata, volante in fascia, di carnagione, con le ali d'argento, capelluta di nero, vestita d’argento, tenente con entrambe le mani il serto di alloro, di verde. Sotto lo scudo su lista bifida e svolazzante di azzurro, il motto, in lettere maiuscole d’oro: MERUI SUDORE CORONAM. Ornamenti esteriori da Comune.»

Monumenti e luoghi d'interesse

Il castello ducale, esistente fin dall'epoca normanna, nel corso del Seicento fu poi trasformato in palazzo dai duchi Guevara. Vi ha sede il museo diocesano.

Il duomo di Bovino, eretto nel X secolo in stile bizantino, fu profondamente rimaneggiato nella seconda metà dell'XI secolo quando assunse sembianze romaniche. Ricostruito nel XIV secolo, venne restaurato nel 1935. All'interno si rilevano il sepolcro del vescovo Giustiniani risalente al 1608, un coro barocco dei primi del Settecento e un pregevole dipinto attribuito a M. Preti intitolato San Sebastiano.

Le cantine Cerrato sono un monumento archeologico sotterraneo di Bovino e consistono in due ambienti appartenenti a una cisterna di epoca romana. Allo stesso periodo risalgono inoltre un tratto di opus reticulatum lungo le mura cittadine, i resti di un acquedotto romano alla località Nocelleto nonché una villa romana in località Casalene.[11]

Il santuario di Valleverde, situato lungo la strada provinciale che conduce al centro abitato, fu fondato nel 1266 a seguito di un'apparizione mariana. Eretto a protezione dell'allora diocesi di Bovino, l'edificio religioso conserva una statua lignea della Madonna del XIII secolo. Adiacente al santuario in tempi lontani vi era un cenobio, attestato fin dal 1278[12].

Il Museo Civico "Gaetano Nicastro", ospitato nell'ex convento di Sant'Antonio, conserva reperti antichi rinvenuti nel territorio circostante. Tra questi, le steli antropomorfe provenienti dalla località Sterparo Nuovo (II millennio a.C.), ceramiche, lucerne e altri monili in terracotta del sito archeologico di Vibinum, e una raccolta di epigrafi latine.


Geografia fisica

Il territorio comunale, situato tra i monti della Daunia e la valle del Cervaro, è in gran parte collinare e presenta circa 3000 ha di bosco e numerose sorgenti d'acqua.


Lingue e dialetti

Il dialetto bovinese rientra nel gruppo dauno-irpino, presentando caratteri di transizione verso i dialetti irpini parlati nell'estremo entroterra della Campania.[14]

Economia

Turismo

Il comune è associato al club I borghi più belli d'Italia[15] promosso dall'Associazione Nazionale Comuni Italiani. Dal dicembre 2013 si fregia della Bandiera arancione, riconoscimento di qualità elargito dal Touring Club Italiano.

Infrastrutture e trasporti

Strade

Il territorio comunale è attraversato dalla strada statale 90 delle Puglie che da Foggia conduce verso Ariano Irpino.

La strada regionale 1 collega inoltre Bovino al casello autostradale più vicino, quello di Candela, permettendo così di intercettare l'A16 Napoli-Bari.

Un'altra arteria importante è l'ex-strada statale 161 di Ortanova, che si immette sulla strada statale 90 proprio all'altezza di Bovino.


Fonte: Wikipedia