Molise

Campobasso: Termoli      -     Isernia: Sesto Campano

Il Molise è una regione italiana a statuto ordinario dell'Italia meridionale di 289 647 abitanti, con capoluogo Campobasso.

Nata nel 1963 per distaccamento della provincia di Campobasso dalla regione Abruzzi e Molise, istituita nel 1948, confina con l'Abruzzo e il Mare Adriatico a nord, con il Lazio a ovest, la Campania a sud e la Puglia a est; le province sono Campobasso e Isernia, quest'ultima istituita nel 1970 per distaccamento di 52 comuni dalla provincia di Campobasso. Il termine "Molise" proviene dai primi feudatari del Contado, che avevano il cognome "De Molisio", mentre altri sostengono che derivi dal comune di Molise.

L'attuale territorio molisano, abitato anticamente dai Frentani e dalla tribù sannitica dei Pentri, fu in gran parte ricompreso nella regione romana Regio IV Samnium. In epoca longobarda, allorquando il territorio fu assoggettato al Ducato di Benevento, comincia a definirsi il primo nucleo di quello che diventerà in seguito il Contado di Molise, un territorio che soltanto in età moderna troverà una stabile autonomia rispetto alla confinante Terra di Lavoro e alla Capitanata. L'entità amministrativa contemporanea, ben diversa dal Contado originario che escludeva ampie zone, trae le proprie origini nella suddivisione del Regno delle Due Sicilie realizzata durante la dominazione napoleonica.

Epoca antica: Sanniti e Romani

Testimonianze di vita umana in Molise si hanno sin dal Paleolitico, come dimostra il sito archeologico di "Isernia La Pineta", dove è stato ritrovato anche lo scheletro dell'"Homo Aeserniensis", tra i più antichi d'Italia.
In età preromana il Molise era parte del Sannio, un territorio abitato da popolazioni di stirpe sannitica. La popolazione di pastori-guerrieri era stanziata prevalentemente nella zona d'Isernia, città dei Pentri e nelle campagne di Campobasso, allora semplice punto di controllo, dove i Sanniti Pentri comunicavano con i Frentani. La vita sociale dei Sanniti si concentrava sulla difesa del territorio, sulla venerazione di divinità locali come Ercole, e i Dioscuri, divinità principalmente venerate dai soldati che difendevano le cittadelle. La popolazione sannita, stanziatasi nel territorio dall'VIII secolo a.C. circa, iniziò ad avere i primi contatti con Roma dal IV secolo a.C., che sfoceranno nelle note "guerre sannitiche" durante le mire espansionistiche dell'Urbe.
Città come Bojano e Isernia furono coinvolte pesantemente nella seconda e terza guerra sannitica, venendo infine assoggettate al potere romano. Venne in seguito conquistato dai Romani e integrato nel sistema del suo imperium (88 a.C.), dopo che gli Italici tentarono contro Silla un'ennesima disperata rivolta, essendosi riuniti nella "Lega italica" a Corfinio (AQ). Esattamente durante il dominio di Augusto il territorio fu ripartito nella Regio IV Samnium. Tale regione comprendeva anche gran parte dell'Abruzzo (Marsica, Frentania, terra dei Marrucini e Valle Peligna). Allora le città maggiori del Molise erano Bojano (Bovianum Vetus), Venafro (Venafrum) e Isernia (Aesernia).

All'epoca romana risalgono le città ricostruite quasi daccapo secondo gli schemi dell'Urbe, i cui siti archeologici sono ancora abbastanza conservati; del periodo precedente restano, invece, soltanto poche tracce, individuabili maggiormente in resti di fortificazioni murarie con torri di vedetta, edificate dai Sanniti durante le guerre del III-II secolo a.C.
Nelle città maggiori le stesse famiglie patrizie sannite come gli Staii, i Decitii e i Neratii promossero costruzioni all'avanguardia, come terme, teatri, nuovi templi, riformulando anche l'asse viario urbano, rendendolo conforme ai decumani romani. Esempi evidenti sono le città antiche di Altilia (Terravecchia) a Sepino, l'anfiteatro di Venafro e lo stesso impianto urbanistico della città attuale, e il complesso templare di Pietrabbondante.

Medioevo: dai Longobardi al Contado di Molise (VIII - XIII secolo)

Nel periodo tardo-antico il territorio molisano attraversò una fase di progressivo declino, sia economico che demografico: al loro arrivo i Longobardi trovano una regione priva di centri urbani significativi e spopolata.

Sotto il dominio del Ducato longobardo di Benevento il territorio del Molise risulta organizzato in diversi gastaldati, fra i quali quello di Bojano: esso sembra sia stato creato intorno al 667 mediante concessione del Re longobardo Grimoaldo al condottiero bulgaro Alzeco[21], che divenne il primo gastaldo[22] di un'area pressoché disabitata.

La presenza longobarda ha lasciato numerose tracce: una parte consistente dei centri abitati della regione risale a questo periodo; ai Longobardi si deve la promozione del culto di San Michele Arcangelo e la conseguente realizzazione di chiese intitolate al santo. Da ricordare, infine, è la realizzazione dell'abbazia di San Vincenzo al Volturno. Nel 1045 il condottiero normanno Rodolfo di Moulins, disceso in Italia meridionale con gli Altavilla, ottiene la Contea di Bojano.

È con l'arrivo dei normanni e della famiglia de' Moulins, tra la fine dell'XI secolo e l'inizio dell'XII secolo, infatti, che comincia ad affermarsi il toponimo Comitatus Molisii riferito, appunto, alla contea di Bojano, che, nel contempo, aveva inglobato altre contee dove governavano altre signorie feudali.

Il dominio della famiglia si estinse verso la fine del secolo XII; tale condizione determinò anche la fine della Contea, che si smembrò in piccoli feudi.

Con le riforme di Federico II di Svevia il Contado di Molise divenne sede di giustizierato (Justitiaratus Molisii), cioè di un distretto di giustizia imperiale, dove l'autorità del re si sovrapponeva a quella dei feudatari. In realtà, l'amministrazione del Molise era congiunta a quella della Terra di Lavoro, che insieme formavano un unico distretto denominato Justitiaratus Molisii et Terra Laboris.

Epoca moderna: dal XVI secolo al 1806

I due territori condivisero il medesimo giustiziere fino al XVI secolo, quando dal 1538 il Molise, pur rimanendo entità distinta, fu staccato dalla Terra di Lavoro e aggregato alla Capitanata. L'aggregazione alla Capitanata cessò nel 1806, quando con la legge 132 "Sulla divisione ed amministrazione delle province del Regno" varata da Giuseppe Bonaparte, si estese al Regno di Napoli il modello amministrativo francese basato sulle Provincie.

Ci furono poi negli anni successivi fino al 1811, una serie di regi decreti che completarono il percorso d'istituzione delle province. In base alla suddetta riforma del 1806, quindi, fu stabilita la separazione del Contado di Molise dalla Capitanata. Il processo di definizione dei confini terminò nel 1811 e la provincia del Molise raggiunse quasi tutta la dimensione dell'attuale Regione Molise.

Dal 1º gennaio 1817, l'organizzazione amministrativa venne definitivamente regolamentata con la Legge riguardante la circoscrizione amministrativa delle Province dei Reali Domini di qua del Faro del 1º maggio 1816.

Fu questo un periodo di isolamento e di grave crisi economica e sociale, data la presenza sul territorio di numerose bande di briganti.


Castelli e casate del Molise ai tempi del Contado del Molise (1221-1806)[senza fonte][modifica | modifica wikitesto]

Venafro: Castello Pandone - XIV secolo

Civitacampomarano: Castello Angioino - XIII secolo

Monteroduni: Castello Pignatelli - XIII secolo

Gambatesa: Castello di Gambatesa - XIV secolo

Campobasso: Castello Monforte XIV secolo

Castropignano: Castello d'Evoli - XIV secolo

Termoli: Castello Svevo - XIII secolo

Ferrazzano: Castello Carafa - XIII secolo


Turismo

Benché il Molise sia da sempre la regione italiana con il più basso numero di visitatori e con la percentuale più bassa di turismo, questo ha incominciato a incrementarsi nei primi anni 2000. La regione possiede soprattutto vaste aree di verde incontaminato[senza fonte], nonché pianure, montagne e 35 km di costa. Il turismo marittimo risulta molto importante ed è concentrato su Termoli e Campomarino, mentre il turismo di montagna riguarda specialmente l'attività sciistica presso Campitello Matese e Capracotta. Il turismo artistico e culturale riguarda le principali città di Campobasso, Isernia, Venafro ma molto visitato, specialmente dai turisti che viaggiano verso la Puglia, è il borgo medievale di Termoli, frequente meta di visite per il Duomo e il Castello Svevo.

Campobasso è famosa per essere una cosiddetta "città giardino", durante il risanamento di Gioacchino Murat, e per il borgo medievale con chiese storiche del romanico e con il Castello Monforte.

Isernia è conosciuta per la Cattedrale, per la pregevole Fontana Fraterna, ma soprattutto per l'Homo Aeserniensis, datato 700.000 anni e risalente al Paleolitico.

Venafro è città d'arte e di testimonianze storiche di ogni epoca conservando numerosi monumenti e reperti di epoca romana quali il teatro, l'odeon, l'anfiteatro, l'acquedotto augusteo e resti di ville romane. È conosciuta anche con l'appellativo di "Città delle 33 chiese" grazie al numero cospicuo di edifici di culto presenti nel suo centro storico. Non meno numerosi sono i palazzi signorili, le fortificazioni militari (castello Pandone, Torricella, mura urbane e antiche porte urbiche).

Larino è nota come "la piccola Roma", poiché custodisce l'Anfiteatro Romano, il Foro, le Terme e altri luoghi di interesse come i mosaici della Lupa, del Polpo, del Kantharos, del Leone.

Altri piccoli centri di interesse sono soprattutto Agnone, la cosiddetta "Atene del Molise", per la presenza della storica fabbrica di campane della Fonderia Pontificia Marinelli e per la Ndocciata, evento dedicato al fuoco che richiama molti visitatori; Frosolone, capitale meridionale della lavorazione artigiana di forbici e coltelli, tradizione con radici medievali nella lavorazione delle spade; Bojano (con il borgo medievale di Civita Superiore), Venafro (con il borgo rinascimentale in stile napoletano), Guglionesi, Pietrabbondante (resti archeologici), Pescolanciano, Sepino (con la famosa area archeologica romana di Altilia) e Capracotta. Del turismo artistico sono state riscoperte le testimonianze delle storiche abbazie di San Vincenzo al Volturno (Rocchetta a Volturno) e Santa Maria del Canneto (Roccavivara), testimonianza del romanico molisano, come anche la chiesa di Santa Maria Maggiore di Guglionesi e quelle di San Giorgio di Campobasso e Petrella Tifernina.

Il territorio è anche molto ricco di castelli e borghi fortificati, come Bagnoli del Trigno, Civitacampomarano, Agnone, Torella del Sannio, Lupara e Sant'Elia a Pianisi. Alcuni castelli come Castropignano e Civitacampomarano hanno conservato la forma originaria del XIII secolo circa, mentre molti altri sono stati trasformati in residenze signorili dai nobili napoletani, come il castello Pandone di Venafro, il castello D'Alessandro di Pescolanciano o il castello De Capoa di Gambatesa.

Per ultimo, il Molise ha riscoperto il suo passato pre-romano, con varie campagne di scavi presso il territorio dell'antico Sannio, scoprendo vari villaggi e fortificazioni dei popoli Sanniti Pentri. Così sono rappresentativi il villaggio di Saepinum a Sepino e l'area sacra del Teatro di Bovianum Vetus a Pietrabbondante.


Fonte: Wikipedia