Lauria

Lauria è un comune italiano della provincia di Potenza situato nella suggestiva regione della Basilicata

Questa affascinante località offre una combinazione di storia, natura e cultura che la rende un’esperienza unica per i visitatori. Circondata da un paesaggio mozzafiato caratterizzato da colline ondulate, montagne imponenti e una ricca vegetazione, Lauria attrae i visitatori con il suo fascino autentico e la sua storia affascinante.

Uno dei punti focali di Lauria è il suo centro storico, che conserva l'architettura tradizionale con stretti vicoli lastricati e antiche facciate. Passeggiare per le stradine di Lauria offre l'opportunità di immergersi nell'atmosfera unica di questa cittadina, con i suoi negozi locali, caffè accoglienti e la calorosa ospitalità dei residenti.

Il Castello di Lauria è una delle attrazioni principali, una fortezza medievale che domina la città e offre panorami spettacolari sulla valle circostante. La sua storia affonda le radici nel passato e visita questo luogo consente di rivivere le epoche passate attraverso le mura, le torri e i cortili.

Gli amanti della natura saranno affascinati dalla bellezza dei dintorni di Lauria. Le Montagne della Maddalena, con i loro sentieri escursionistici, offrono l'opportunità di esplorare la natura incontaminata e di godere di panorami mozzafiato. La Riserva Naturale del Fiume Lao è un altro luogo suggestivo dove immergersi nella bellezza della flora e fauna locali.

La gastronomia di Lauria riflette la ricchezza della cucina lucana. I ristoranti locali offrono piatti tradizionali preparati con ingredienti freschi e genuini, come la pasta fatta in casa, l'olio d'oliva locale e le specialità a base di carne.

Lauria è una destinazione affascinante che unisce storia, natura e tradizione culinaria in un mix accattivante. Con il suo ambiente autentico e il calore della sua comunità, Lauria è una tappa ideale per chi desidera esplorare la bellezza del sud Italia.

Buon viaggio! 


Quello che segue è tratto da Wikipedia

Storia

Origini

Nelle fonti scritte, fortemente penalizzate dalla distruzione dell'archivio cittadino, avvenuto durante il massacro di Lauria, l'antico nome Uria compare per la prima volta in un documento redatto nel 1079 dall'arcivescovo di Salerno, Alfano. Appare però improbabile che la sua area, attraversata in epoca romana dalla via Popilia, la più importante direttrice nord-sud dell'Italia meridionale (ricalcata oggi dall'A2), sia rimasta disabitata fino al X secolo. Importanti ritrovamenti di una tomba di epoca lucana in località Malfitano, parlano chiaramente di un importante sviluppo antropico almeno preromano. Scavi archeologici, da lungo tempo invocati, porterebbero alla luce con ogni probabilità una meravigliosa storia millenaria. Una teoria leggendaria fa risalire la fondazione della città in epoca precedente al 400 a.C. ad opera di una colonia greco-cretese, guidata da Teocle e Menippe, che giunta nell'attuale valle del Noce, a Piano dei Peri (Trecchina), decise d'insediarsi nel posto chiamandolo Iriae, in memoria dell'iride (latino e greco: iris, ίρις) che li aveva benevolmente accolti. La tesi della colonizzazione greca non è mai stata verificata per l'assenza di una sistematica campagna di scavi sul territorio comunale e nei paesi limitrofi; rimane ampia pure la gamma di possibilità sulle origini del nome. Non è escluso che sul suo territorio si trovasse, in epoca romana, la cittadina di Mendicoleus. Il canonico don Nicola Curzio ha spiegato la nascita della città come il risultato della migrazione, in tempi diversi, di gente scampata alla distruzione delle vicine Iriae, Seleuci e Blanda.[12] Iriae si presume possa essere la città, menzionata prima, i cui abitanti decisero di trovare rifugio, per qualche sconosciuta ragione (presumibilmente tra il 280 e il 275 a.C. a causa delle incursioni di Pirro che combatteva contro i romani[13]), nei luoghi in cui poi sorgerà il castello di Ruggiero di Lauria e che all'epoca erano ricoperti abbondantemente di piante di lauro; Seleuci, viene idealmente collocata nella contrada, che poi ha italianizzato il suo nome in Seluci, rasa al suolo dai romani nel corso della seconda guerra punica (fine del III secolo a.C.) per il sostegno offerto ai cartaginesi; Blanda, invece, sarebbe stata individuata in una porzione di territorio, nei pressi di Tortora, che nel 914 d.C. fu definitivamente distrutta dai saraceni con la conseguenza di essere abbandonata dalla popolazione, spostatasi in parte nell'attuale quartiere Ravita, tra i due rioni della città. Dalla contrazione delle parole latine laurus (lauro) e Iriae sarebbe, quindi, derivato originariamente il nome, Lauria, anche se l'etimologia ipotizza che il suo nome derivi invece dal contenitore per l'olio, posto sotto il torchio, che i bizantini chiamavano laurion. Più verosimile è l'ipotesi che la rifondata Iriae sia poi diventata Uria (città aurea) per volere del tribuno consolare Caio Emilio Mamercino (latino: Caius Æmilius Mamercinus[14]) che volle premiare la laboriosità degli abitanti. Lo scrittore francescano, Giovanni Franchini, dell'Ordine dei frati minori conventuali, facendo riferimento agli antichi latini, chiama Lauria coi nomi di Ulci, Ulciana Colonia, Luria e Laorina[15]. Nel 406 i visigoti di Alarico la distrussero[13] ma nel 460, mentre i vandali proseguivano l'opera di distruzione dell'Impero Romano d'Occidente di Maggioriano che decadeva lentamente, fu interamente ricostruita ai piedi della torre costruita dai saraceni, la quale sarà, in seguito, sostituita dal castello dell'ammiraglio aragonese Ruggiero di Lauria. Nel VII secolo confluì nei domini longobardi del ducato di Benevento e soffrì di frequente delle incursioni di saraceni, i quali infine distrussero il borgo nel 916[13]. L'imperatore Michele IV il Paflagone liberò la città dai saraceni e le diede il simbolo del basilisco con la scritta Noli me tangere. Guglielmo d'Altavilla la chiamò infine Lauria, ispirandosi a un lauro verdeggiante che fece anche dipingere sullo stemma, a fianco del basilisco. La prima fonte scritta di quest'antica città lucana risale, come già accennato, all'XI secolo e fa riferimento a una laura di monaci basiliani insediati sulla sommità del colle Armo, dove l'antica chiesa, distrutta nel 1806 dalle truppe napoleoniche del generale Andrea Massena, fu poi ricostruita per devozione alla Madonna Assunta.

Medioevo

Nella documentazione scritta ritroviamo Lauria, per la prima volta, almeno dal punto di vista di una chiara identificazione toponomastica, nel Medioevo. Secondo studiosi accreditati[senza fonte] il centro abitato sorse nel X secolo intorno ad una laura basiliana, che era sita nel luogo ove poi è stato edificato il santuario della Madonna dell'Armo. Probabilmente furono i Normanni, che si stabilirono nella zona saracena, detta Ravita (arabo: rabit, "zona vicina o annessa"), ed edificarono il castello di Ruggiero. Dal XII secolo Lauria fu sede di un feudo in cui fiorivano artigianato e commercio. Lauria rappresentava a quell'epoca il centro politico ed economico della Valle del Noce: il feudatario era il capo incontrastato di questo microcosmo autonomo. Capostipite della baronia normanna è Gibel de Loria, cui seguì Riccardo (dal 1254 al 1266), fedelissimo di re Manfredi, che, insieme a lui, trovò la morte nella battaglia di Benevento. È proprio con Riccardo che la città diviene, anche se per pochi anni, la prima sede del giustizierato di Basilicata[senza fonte]. Il primogenito di questi, Ruggiero, divenne celebre perché nominato ammiraglio d'Aragona da Pietro III: non fu mai sconfitto in combattimento e riuscì, più volte, ad uscire vittorioso da scontri con la flotta angioina.

Epoca napoleonica

Il regime della Prima Repubblica francese fu imposto anche in Italia con l'instaurazione della Repubblica Partenopea, nel 1799. In quel breve periodo, durato circa sei mesi e cominciato con l'usurpazione da parte del generale francese Championnet del Regno di Napoli di Ferdinando IV, l'organizzazione amministrativa del territorio, almeno sulla carta, subì notevoli cambiamenti. Il Governo Provvisorio, sulla base del modello francese, istituì diversi dipartimenti, tra cui quello del Crati[16], che ebbe il suo capoluogo a Cosenza; esso era costituito a sua volta da dieci unità amministrative minori, tra le quali figurava anche il cantone di Lauria[17]; rientravano certamente in quest'area i comuni lucani di Rivello, Castelluccio Superiore, Castelluccio Inferiore, Viggianello, Rotonda, Trecchina, Maratea, Nemoli, Lagonegro e i comuni calabresi di Tortora, Aieta (inclusa l'odierna Praia a Mare), San Nicola Arcella e Scalea.

Nel 1806, alla ripresa delle ostilità tra i regnanti della casa di Borbone e gli occupanti francesi, la città divenne un focolaio di rivolta: molti abitanti, tra il 7 e il 9 agosto, furono barbaramente trucidati dai soldati napoleonici, guidati dal generale Massena, perché rei di aver sostenuto la causa borbonica: l'evento è passato alla storia come il massacro di Lauria. Dopo il saccheggio e la sconfitta, per ritorsione alla città e sulla base della legge n. 132 dell'8 agosto 1806[18], il nuovo ente amministrativo del Regno di Napoli, chiamato distretto, nonché il giudicato (una sorta di tribunale), vennero ubicati dal re Giuseppe Bonaparte nel limitrofo centro di Lagonegro[19]. Alla restaurazione borbonica del 1816 il territorio di Lauria costituiva uno dei circondari dello stesso distretto di Lagonegro.[20].

Novecento

Rimane tristemente noto nella memoria collettiva di Lauria il bombardamento effettuato dalle Forze Alleate il 7 settembre 1943, finalizzato alla distruzione del comando tedesco, sito nel centro della città, in cui perirono 37 civili.[21] Altre fonti, tra le quali quella del giornale L'eco di Basilicata, che riporta, a sua volta, le testimonianze dirette dell'allora vivente sacerdote don Antonio Spagnuolo e di diversi superstiti, affermano che il numero delle vittime civili fu superiore, ossia in numero pari a 39, che il bombardamento fu effettuato da aerei americani e che l'obiettivo militare prioritario fosse individuato in un deposito di munizioni nel quartiere Ravita e non semplicemente, com'è facile immaginare in guerre di tale portata, nelle vie di comunicazione principali, quali sono strade e ferrovie, che da sempre in guerra vengono ritenute bersagli strategici. In particolare, come si apprende dai rapporti dei comandanti di squadriglia delle missioni n. 116 e 117, compiute nei giorni 7 e 8 settembre 1943 dal 321º Bombardment Group americano a bordo di 36 bombardieri B-25 (tra i quali pochi B-25G), furono colpiti i nodi viari principali. Il diario di guerra riporta anche che alcune bombe colpirono il centro abitato e non tutti i bersagli furono individuati a causa della presenza di banchi di nuvole[22].

Alla cronaca nera della città appartengono un paio di storie macabre. La famigerata serial killer Leonarda Cianciulli, detta "la saponificatrice di Correggio", negli anni 20 visse per qualche tempo a Lauria, non senza altri problemi giudiziari, poiché il marito Pansardi era originario del luogo.

È da annoverare anche il pagamento del riscatto e il successivo rilascio di John Paul Getty III, nipote del petroliere Jean Paul Getty, allora noto per essere considerato l'uomo più ricco del mondo, lungo il tratto autostradale che interessava Lauria, a seguito del sequestro di persona compiuto dalla 'ndrangheta il 10 luglio 1973 a Roma.

Simboli

Simbolo del comune di Lauria è il basilisco aggrappato ad una pianta di lauro che ostenta il motto in latino Noli me tangere ("Non mi toccare"), il cui significato tende ad enfatizzare la temibilità e intoccabilità dei suoi abitanti.

Il gonfalone è un drappo di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse

Degni di nota sono: il rudere del medievale castello di Ruggiero e la restaurata casa natia con le reliquie del beato Domenico Lentini, entrambi nel quartiere Cafaro. Le numerose opere artistiche di varie epoche si concentrano prevalentemente nei luoghi di culto religioso.

Rione superiore


Rione inferiore

Fonte: Wikipedia