Puglia

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Puglia FONTE: Wikipedia

La Puglia Apulia in latino, Ἰαπυγία Iapygia in greco antico, Apùlia in arbëresh) è una regione italiana a statuto ordinario dell'Italia meridionale, di 3 897 741 abitanti, con capoluogo Bari

Confina a nord-ovest con il Molise e a ovest con la Campania e la Basilicata, mentre è bagnata a est e a nord dal mare Adriatico e a sud dal mar Ionio. Comprende la città metropolitana di Bari(capoluogo) e le province di Foggia, Barletta-Andria-Trani, Taranto, Brindisi e Lecce.[8] La Puglia è la regione più orientale d'Italia: la località più a est è Punta Palascìa (Otranto), distante 72 chilometri da Capo Linguetta, la punta più settentrionale della Penisola di Karaburun, in Albania, e 80 chilometri dall'isola greca di Fanò.

Territorio

Nell'ambito dell'Italia meridionale (isole escluse) la Puglia è la regione più estesa nonché quella con il maggiore sviluppo costiero, con un'estensione delle coste di circa 865 km. Lungo la costa si alternano tratti rocciosi, falesie (coste rocciose dalle pareti a picco) e litorali sabbiosi. Nel 2010 il Ministero della Salute ha dichiarato balneabile il 98.6% delle coste pugliesi.

L'interno della regione è prevalentemente pianeggiante e collinare, senza evidenti contrasti tra un territorio e l'altro. Ciononostante si possono distinguere subregioni differenti:[12] il Gargano e i monti della Daunia (questi ultimi noti anche come Subappennino dauno) sono le uniche zone montuose della Puglia, con rilievi che raggiungono rispettivamente i 1 065 e i 1 151 metri s.l.m.;[13]il Tavoliere delle Puglie, esteso per circa 3 000 chilometri quadrati,[13] rappresenta la più estesa pianura d'Italia dopo la Pianura Padana;[14] le Murge, un altopiano di natura calcarea posto a sud del Tavoliere che si estende fino alle Serre salentine;[9] la Terra di Bari, tra le Murge e il mare Adriatico, è un'area pianeggiante o leggermente ondulata; la valle d'Itria, situata a cavallo tra le province di Bari, Brindisi e Taranto, si caratterizza per un'alternanza tra vallate e ondulazioni e soprattutto da un'elevata popolazione sparsa (questa è la zona di maggior concentrazione di trulli);[15] l'arco ionico tarantino o 'banco delle gravine', segue la costa dell'intera provincia, estendendosi dal sistema murgiano, a nord, fino alla zona occidentale della penisola salentina, a sud, abbracciando una zona collinare ed una vasta zona costiera pianeggiante intervallata da 'gravine';[16] il Salento, suddiviso a sua volta in Tavoliere di Lecce e Serre salentine, zona di modesti rilievi culminanti nella Serra dei Cianci (196 metri s.l.m.).

Alla Puglia appartiene l'arcipelago delle Tremiti, a nord-est al largo della costa garganica, le piccole isole Cheradi, presso Taranto e l'isola di Sant'Andrea dinanzi alla costa di Gallipoli. Dal punto di vista geografico la regione fisica pugliese include anche l'arcipelago di Pelagosa, in quanto parte delle Tremiti stesse, ceduto assieme alla maggior parte della Venezia Giulia e a Zara alla Jugoslavia a seguito dei trattati di pace al termine del secondo conflitto mondiale.

Orografia

Il suo territorio è pianeggiante per il 53%, collinare per il 45% e montuoso solo per Il 2% il che la rende la regione meno montuosa d'Italia. Le vette più elevate si trovano nei monti della Daunia, nella zona nord-occidentale, al confine con la Campania, dove si toccano i 1 151 m del Monte Cornacchia, e sul promontorio del Gargano, a nord-est, con i 1 055 m del monte Calvo.

Il territorio collinare pugliese è suddiviso tra le Murge e le serre salentine. La Murgia (o le Murge), è una subregione pugliese molto estesa, corrispondente a un altopiano carsico di forma rettangolare compresa per gran parte nella provincia di Bari e in quella di Barletta-Andria-Trani. Si estende a occidente toccando la provincia di Matera, in Basilicata; inoltre si prolunga verso sud nelle province di Taranto e Brindisi. Si suddivide in Alta Murgia, che rappresenta la parte più alta e rocciosa, costituita prevalentemente da bosco misto e dove la vegetazione è piuttosto povera, e in Bassa Murgia, dove la terra è più fertile e ricoperta in prevalenza da oliveti. Le serre salentine, invece, sono un elemento collinare che si trova nella metà meridionale della provincia di Lecce.

Le pianure sono costituite dal Tavoliere delle Puglie, che rappresenta la più vasta pianura d'Italia dopo la Pianura Padana e occupa quasi la metà della Capitanata; dalla pianura salentina, un vasto e uniforme bassopiano del Salento che si estende per gran parte del brindisino (piana brindisina), per tutta la parte settentrionale della provincia di Lecce, fino alla parte meridionale della provincia di Taranto, e dalla fascia costiera della Terra di Bari, quella parte di territorio stretto tra le Murge e il mare Adriatico e comprendente l'intero litorale dalla foce dell'Ofanto fino a Fasano.

Geologia

Dal punto di vista geologico la Puglia è costituita per quasi l'80% da rocce calcaree e dolomitiche in tutte le loro varietà.[18] Nel Giurassico medio e inferiore, nella parte geologica che poi diventerà la Puglia vi erano isole e scogliere sommerse dall'oceano Tetide e dai mari epi-continentali che la frammentazione della Pangea andava formando: con il progressivo deposito sui fondali dei gusci dei microrganismi marini, che li formavano sottraendo all'acqua il carbonato di calcio(CaCO3), si formò uno strato di rocce sedimentarie calcaree e dolomitiche, spesso in media centinaia di metri. Strati così spessi poterono formarsi non solo per la durata del processo di sedimentazione, circa 125 milioni di anni, ma anche per effetto della loro progressiva subsidenza.

Nel Cretacico buona parte della Puglia era al di sopra del livello del mare, per quanto la regione si presentasse come un arcipelago. In questo periodo iniziano i primi fenomeni carsici. Nel Paleocene una serie di intrusioni subvulcaniche crearono la Punta delle Pietre nere, in prossimità di Marina di Lesina, le uniche rocce magmatiche affioranti in Puglia.

Tra i 12 e i 2 milioni di anni fa l'Appennino prende la sua forma definitiva: nel processo di creazione di questa catena montuosa la Puglia è solo marginalmente coinvolta, ma ne subisce comunque gli effetti secondari. Nel processo di orogenesi degli Appennini, infatti, quasi tutta la Puglia (eccetto i monti della Daunia) rappresenta l'avampaese, cioè quella massa continentale che fa da ostacolo alla spinta orogenetica proveniente da un'altra massa. In questo periodo si forma anche la cosiddetta fossa bradanica, e il processo di sedimentazione provvede alla formazione dei calcari teneri, come il cosiddetto tufo. Diecimila anni fa si completa il Tavoliere con i laghi di Lesina e Varano.

Idrografia

La natura carsica di gran parte del territorio pugliese e la scarsità di precipitazioni rendono la regione particolarmente povera di corsi d'acqua superficiali. Con l'eccezione dell'Ofanto e del Fortore, che hanno in Puglia solo parte del loro percorso, i fiumi pugliesi sono caratterizzati per lo più corsi brevi e a carattere torrentizio, come accade al Candelaro, al Cervaro e al Carapelle.

I laghi naturali della regione sono in prevalenza laghi costieri, separati dal mare Adriatico mediante stretti cordoni sabbiosi. I maggiori sono quelli di Lesina e di Varano sulla costa settentrionale del Gargano. In territorio di Manfredonia si trova il lago Salso, alimentata dalle acque dolci del Cervaro. Le saline di Margherita di Savoia sono invece il residuo del cosiddetto lago di Salpi, attestato in epoca romana. Più a sud, presso Otranto, si trovano invece i laghi Alimini. Sui Monti Dauni, invece, è presente l'unico lago naturale montano della Puglia (900 m), il lago Pescara in agro di Biccari, situato alle falde del Monte Cornacchia, la vetta più alta della Daunia e dell'intera Puglia.

Tra gli invasi artificiali, il lago di Occhito, a monte della omonima diga costruita sul fiume Fortore nei pressi del confine col Molise, è il primo bacino artificiale realizzato in Puglia, dal Consorzio per la Bonifica della Capitanata di Foggia, per fronteggiare le frequenti crisi idriche della regione. A Brindisi si trova l'invaso del Cillarese, creato nel 1980 e oggi oasi protetta. Più recente è il lago sul torrente Locone, affluente dell'Ofanto, realizzato nel territorio di Minervino Murge al confine con la Basilicata.

Clima

In Puglia il clima è tipicamente mediterraneo]: le zone costiere e pianeggianti hanno estati calde, ventilate e secche e inverni miti, non sono rare le nevicate in pianura. Le precipitazioni, concentrate durante l'autunno inoltrato e l'inverno, sono scarse e per lo più di carattere piovoso in pianura, mentre sull'altopiano delle Murge e soprattutto sui monti della Daunia sono frequenti le nevicate in caso di correnti fredde da est. In autunno inoltrato e in inverno sono frequenti le nebbie mattutine e notturne nella Capitanata e sulle Murge. Le escursioni termiche tra estate e inverno sono notevolissime nelle pianure interne: nel Tavoliere si può passare dagli oltre 40 °C estivi ai -3 °C / -4 °C delle mattine invernali.

Origini del nome

Il toponimo storico Apulia (esito latino del greco Ἰαπυγία, Iapigia) deriva dall'antica popolazione degli Apuli (gr. Iapigi) che in epoca preromana abitavano la parte centro-settentrionale della regione (i Dauni a nord, i Peuceti al centro, mentre a sud era stanziato l'affine popolo dei Messapi). Il termine Iapudes (Iapigi) si compone del prefisso arcaico "iap-", che indicherebbe i popoli provenienti dall'altra costa dell'Adriatico, e del suffisso -ud, mutato a poi -ul a causa di influssi osco-italici.

Gli antichi Romani, in epoca imperiale, istituirono la Regio II Apulia et Calabria (comprendente un territorio leggermente più esteso dell'attuale regione) che nel tardo impero fu poi elevata a Provincia; fu però soltanto nell'alto medioevo che il coronimo Apulia fu adottato per designare anche la penisola salentina (precedentemente denominata Calabria). In seguito, nel basso medioevo, i termini Apulia/Puglia finirono per indicare una regione assai più vasta dell'attuale, soprattutto dopo che (nel 1077) la sede del ducato di Puglia fu fissata addirittura a Salerno; tuttavia tale ultima definizione non prese piede in modo stabile, sicché i confini della regione moderna non si discostano eccessivamente da quelli della primitiva Iapigia, salvo che nei monti Dauni (anticamente più legati al Sannio, malgrado il loro nome) e nel territorio di Matera (appartenuto alla Terra d'Otranto fino al XVII secolo).

Soltanto negli ultimi decenni del XX secolo l'uso del singolare Puglia si è stabilizzato; fino a prima dell'istituzione delle regioni, infatti, si usava indifferentemente anche il nome le Puglie; tale denominazione era originariamente riferita alle tre province storiche di Capitanata, Terra di Bari e Terra d'Otranto, benché nel XIII secolo anche la Basilicata fosse considerata una terra pugliese. L'insieme dei suddetti giustizierati faceva infatti capo a un'unica curia generale avente sede a Gravina; tuttavia, da un punto di vista formale, né la Basilicata né la Capitanata erano considerate parte integrante della Puglia (Apulia)[30]. Occorre però tenere presente che in origine il coronimo "Capitanata" era riferito principalmente alle vaste aree appenniniche e subappenniniche poste a cavallo tra l'odierna Puglia e le regioni limitrofe, mentre soltanto in un momento successivo passò a indicare il Tavoliere (e più tardi ancora si estese anche al Gargano).

Storia

L'insediamento umano in Puglia risale quanto meno a 250 000 anni fa, come testimoniano i resti fossili dell'uomo di Altamura, una forma arcaica di Homo neanderthalensis. Numerosi sono i reperti di epoca preistorica, tra i quali diversi menhir e dolmen. Intorno al I millennio a.C. si insediarono sul territorio gli Iapigi con le tribù dei Dauni, dei Peucezi e dei Messapi, nonché le popolazioni dei Calabri e dei Sallentini (entrambe stanziate nel Salento); più tardi, in epoca ellenica, piuttosto numerose furono le colonie magnogreche soprattutto nella parte meridionale della regione, tra le quali la città spartana di Taras (Taranto).

Durante la seconda guerra sannitica (326-304 a.C.), l'esercito romano, nel tentativo di prestare soccorso a Luceria, assediata dai Sanniti, subì una grave sconfitta nella Battaglia delle Forche Caudine (321 a.C.). Ben presto Roma comprese l'importanza strategica dell'Apulia (corrispondente alla sola parte centro-settentrionale dell'attuale Puglia, mentre la penisola salentina costituiva la Calabria), ma l'occupazione della regione, nel III secolo a.C., non fu agevole soprattutto per la resistenza di Tarentum e Brundisium. Nel 216 a.C. a Canne (Barletta) l'esercito romano patì contro i Cartaginesi di Annibale la sua peggiore sconfitta.

Venne quindi istituita la Regio II Apulia et Calabria, che includeva anche l'Irpinia. Con la costruzione della via Appia e, in epoca imperiale, della via Traiana lungo cui prosperarono città come Aecae (Troia), Herdonia (Ordona), Silvium (Gravina in Puglia), Canusium (Canosa di Puglia), Rubi (Ruvo di Puglia) e Botontum (Bitonto). La regione occupò posizioni di primato nella produzione del grano e dell'olio, diventando la maggior esportatrice di olio d'oliva in Oriente.

Alla caduta dell'Impero romano d'Occidente, anche la Puglia attraversò un lungo periodo di sofferenza. Molti popoli (Eruli e Ostrogoti) si alternarono sul territorio, ma alla fine divenne dominio dell'Impero bizantino (VI-XI secolo). Bari divenne capoluogo di un territorio esteso sino all'odierna Basilicata e sottoposto all'autorità di un capitano (o più propriamente catapano), nome del governatore bizantino da dove deriva il termine Capitanata. Con l'avvento dei Normanni (XI secolo), Taranto diventò la capitale dell'omonimo principato, esteso su tutta la Terra d'Otranto.

Nel 1043 i Normanni fondarono la contea di Puglia (comprendente la Capitanata, alcune aree della Terra di Bari, il Vulture-Melfese e parte dell'Irpinia) che nel 1059 confluì nel vasto ducato di Puglia e Calabria, i cui confini si estesero progressivamente fino a Salerno (tale città fu prescelta quale capitale del ducato dal 1077). Dal 1130 fece parte del regno di Sicilia. Nel secolo XIII il nome Apulia fu utilizzato da alcuni autori per indicare la parte meridionale della penisola italiana.

Sia con i Normanni che con gli Svevi capeggiati dagli Hohenstaufen, la Puglia conseguì un grande progresso materiale e civile, che toccò l'apice con Federico II, a cui si deve la realizzazione di una serie di edifici laici e religiosi, alcuni di alto valore artistico, tra cui Castel del Monte presso Andria. Durante il periodo svevo Foggia divenne una delle sue residenze. Tra il 1282 e il 1442 la Puglia fu sotto la dominazione degli Angioini, all'interno del Regno di Napoli, a cui si sostituirono prima gli Aragonesi e poi gli Spagnoli: a partire da quel momento cominciò a radicarsi il potere dei latifondisti sul territorio.

Dopo varie prese di potere, nel 1734 la Puglia, con la battaglia di Bitonto passò, insieme al resto del Regno di Sicilia dagli Asburgo ai Borboni, sancendo l'indipendenza del Regno. Tra il 1806 e il 1815, vi fu la dominazione francese che provvide alla modernizzazione della Puglia con l'abolizione del feudalesimo e con le riforme giudiziarie fino al ritorno dei Borbone e la nascita del Regno delle Due Sicilie.


Movimenti liberali si formarono in tutta la regione nel 1820 con il diffondersi della Massoneria e della Carboneria. Con il Regno d'Italia costituito nel 1861, la Puglia fu divisa amministrativamente nelle province di Foggia, Bari e Lecce; a queste si aggiunsero nel Novecento le province di Brindisi e Taranto. Nel periodo postumo all'unità d'Italia, sorsero diverse bande brigantesche, soprattutto in Capitanata e Terra di Bari; tra i maggiori esponenti sono da menzionare Michele Caruso, Antonio Angelo Del Sambro e Giuseppe Schiavone, quest'ultimo fedele luogotenente del capobrigante lucano Carmine Crocco.

Con il progressivo decadere del latifondo, decaddero anche le antiche masserie pugliesi, proprietà di media estensione agraria. Durante il Fascismo la Puglia fu interessata da numerose bonifiche in vaste aree e, successivamente alla riforma agraria del secondo dopoguerra, la regione ha goduto di un forte sviluppo agricolo. Negli anni settanta e negli anni ottanta l'economia della regione passò dal settore primario a quello terziario, con il notevole sviluppo derivato dal settore turistico.

Nel 1946, durante i lavori dell'Assemblea Costituente, fu avanzata la proposta di fare della Puglia e del Salento due regioni distinte. Il 17 dicembre 1946, dopo la relazione di Giuseppe Codacci Pisanelli, la regione Salento fu istituita sulla carta, ma quando si arrivò alla ratifica in aula, il 29 novembre 1947, essa non era più prevista. Stando all'intervento in assemblea del socialista Vito Mario Stampacchia, la regione Salento sarebbe stata sacrificata in seguito a un accordo fra DC e PCI in difesa dei forti interessi economici baresi. Principale artefice di tale accordo fu Aldo Moro, magliese di nascita. Le funzioni della regione Puglia, benché già definite, furono poi attuate solo nel 1970. Nel 2004 viene istituita la sesta provincia pugliese, la provincia di Barletta-Andria-Trani comprendente come capoluogo tre diverse città e complessivamente dieci comuni scorporati dalle province di Bari e Foggia. Questa provincia è diventata pienamente operativa con le elezioni provinciali del 2009.

Società

Lingue e dialetti

I numerosi dialetti parlati in Puglia sono classificati entro due gruppi fondamentali, nettamente distinguibili soprattutto sotto il profilo fonetico:

Il dialetto tarantino e quelli di altri centri lungo la direttrice Taranto-Ostuni possono essere classificati come dialetti di transizione apulo-salentina.

Una peculiarità linguistica della Puglia è inoltre la presenza di piccole isole linguistiche nelle quali si parlano idiomi alloglotti, alcuni dei quali non riconducibili al gruppo delle lingue neolatine:

Politica

La regione Puglia fu creata dopo l'Unificazione d'Italia ricalcando i confini di solo tre circoscrizioni del Regno delle due Sicilie:

Durante i lavori dell'Assemblea Costituente fu avanzata la proposta di fare della Puglia settentrionale e del Salento due regioni distinte. Il 17 dicembre 1946, dopo la relazione di Giuseppe Codacci Pisanelli, la Regione Salento fu istituita sulla carta, ma quando si arrivò alla ratifica in aula, il 29 novembre 1947, essa non era più prevista.

Il presidente della Regione è Michele Emiliano (Partito Democratico), ex sindaco di Bari, eletto il 1º giugno 2015. È succeduto a Nichi Vendola (Sinistra Ecologia e LIbertà), che ha governato la Regione Puglia per due mandati, dal 2005 al 2015. In precedenza la Puglia ha sempre visto prevalere formazioni politiche centriste o di destra che si sono tradotte in amministrazioni regionali a impronta democristiana prima e di centrodestra poi. Dal 1º gennaio 2015 è stata istituita la città metropolitana di Bari, nuovo ente che ha sostituito la provincia di Bari, costituendo, di fatto, una fusione tra gli ex comuni.